Doveva essere un match finto.
105 anni in due, vecchi campioni che hanno visto troppe primavere per entrare ancora una volta tra le 16 corde.
Eppure quando ho rivisto quei pantaloncini neri, quelle schivate di tronco, quell’incedere oscillante ormai noto al grande pubblico come “peek a boo”, quelle bordate saltate… per una manciata di minuti sono tornato – con grande nostalgia, lo ammetto – a 20 anni fa, quando da bambino mi svegliavo presto per guardare Iron Mike alla televisione, cercando di imitarne le movenze.
I miei genitori non mi hanno voluto iscrivere a un corso di boxe, tuttavia qualche anno dopo cominciai con il karate. Ma questa è un’altra storia, una fra le tante, tantissime, segnate nel bene e nel male dall’astro di Tyson, che continuerà ad illuminare negli anni a venire la strada impervia di chi si incammina nella nobile arte.